“A meno che il loro uso da parte dei lettori non li porti in vita, i libri sono davvero cose morte”. Sono le parole di Lawrence Clark Powell, bibliotecario e autore di oltre 100 libri.
Su Blackwell crea teatri di carta. Castelli, boschi e
palazzi che nascono dalle pagine di vecchi libri e che fanno da sfondo
alle storie che quest’artista londinese ama inscenare.
Bimbi intenti ad aprire un baule o a parlare con gli animali del
bosco e ancora, castelli desolati, illuminati da una pallida luna, sono i
protagonisti di racconti delicati ed effimeri come la materia di cui
sono fatti. Rappresentano la fragilità della condizione umana, dei suoi
sogni e speranze. Fragilità fatta di carta appunto.
Pagine incise, intagliate, sminuzzate, prendono vita e danno vita a magiche scenografie, regalando favole e sogni.
Con Su Blackwell, i libri anche se non letti, raccontano.