«Le scene della nostra vita sono come rozzi mosaici. Guardate da vicino non producono nessun effetto, non ci si può vedere niente di
bello finché non si guardano da lontano.» Arthur Schopenhauer

6.8.12

I libri incantati di Su Blackwell

“A meno che il loro uso da parte dei lettori non li porti in vita, i libri sono davvero cose morte”. Sono le parole di Lawrence Clark Powell, bibliotecario e autore di oltre 100 libri.

Su Blackwell crea teatri di carta. Castelli, boschi e palazzi che nascono dalle pagine di vecchi libri e che fanno da sfondo alle storie che quest’artista londinese ama inscenare.
Bimbi intenti ad aprire un baule o a parlare con gli animali del bosco e ancora, castelli desolati, illuminati da una pallida luna, sono i protagonisti di racconti delicati ed effimeri come la materia di cui sono fatti. Rappresentano la fragilità della condizione umana, dei suoi sogni e speranze. Fragilità fatta di carta appunto.
Pagine incise, intagliate, sminuzzate, prendono vita e danno vita a magiche scenografie, regalando favole e sogni.
Con Su Blackwell, i libri anche se non letti, raccontano.