«Le scene della nostra vita sono come rozzi mosaici. Guardate da vicino non producono nessun effetto, non ci si può vedere niente di
bello finché non si guardano da lontano.» Arthur Schopenhauer

1.3.11

RESTI DI BANCHETTO CON TOPO

Mosaico che rappresenta un 'pavimento non spazzato', proveniente da una villa sull’Aventino a Roma ed attualmente ai Musei Vaticani.
Pergamo fu sicuramente una delle città ellenistiche più famosa per la produzione di mosaici.
Traggo da Dunbabin:  “il solo mosaicista i cui nome ci è stato tramandato dalla letteratura del periodo è SOSOS, definito da Plinio il più famoso per quel genere di lavori. Afferma anche che Sosos realizzò a Pergamo ciò che è stato definito un ‘pavimento non spazzato’, in quanto su di un pavimento, appunto, furono rappresentati i resti di un banchetto ed insieme ad essi cose che normalmente vengono spazzate via, come se fossero state abbandonate là , fatte di tante piccole tessere colorate. L’originale di Sosos è andato perduto ma sopravvive un buon numero di copie romane e di adattamenti, il migliore dei quali è il mosaico conservato in Vaticano, firmato da il suo creatore HERAKLITOS. Rappresenta i resti di un banchetto con il massimo realismo possibile: lische, ossa di pollo, conchiglie, chele di aragosta, noci, raspi d’uva e molto altro, con le loro ombre gettate sul bianco pavimento ove giacciono”¹. 
Reid, in un articolo comparso qualche anno or sono in National Geographic², suggerisce di chiamare questa natura morta 'resti di banchetto con topo'. 
E’ vero che i resti di un banchetto possono trovarsi a terra, sul pavimento o comunque su di un piano, ma in questo caso la percezione di questa superficie non sarebbe stata così evidente se non ci fossero state le ombre. Il fondo bianco non si sarebbe così evidenziato e identificato con il pavimento stesso se l’autore del mosaico non lo avesse materializzato per mezzo delle ombre riportate di tutti quei resti, compreso il topo.

                                             
                                       Piatto 30x30 particolare topolino, marmo, tec.diretta.
                                                                                  handmade Rossella

1.  K. M. D. Dunbabin - “Mosaics of the greek and roman world”1999
2. T. R. Reid - “Roman Empire” in National Geographic Luglio 1997