Mia figlia corre verso di me consegnandomi tra le mani un sassolino nero trovato sulla battigia dove stava giocando con palette e secchielli. Non sembra un sasso qualsiasi, è nero e sagomato, assomiglia tanto ad una tessera di mosaico. Poi mi dice che di sassi come quello se ne trovano tanti lungo la riva e a quest’ora in cui il sole si abbassa all’orizzonte e le ombre iniziano ad allungarsi, pensiamo di fare una passeggiata alla ricerca di altri sassolini…
Costeggiamo la scogliera e proseguiamo lungo un tratto più agevole, in piano, camminando ora sull’acqua ora tra i ciotoli e la sabbia, chinandoci di tanto in tanto per raccogliere qualche sassolino. Verifichiamo insieme la misura e la forma e li confrontiamo con la nostra “tessera di mosaico” trattenendo nel secchiello solo quelli che effettivamente sembrano più simili…e ce ne sono! Prese dall’entusiasmo, decidiamo di considerarli a tutti gli effetti tessere di mosaico.
“Ma cosa sono i mosaici, mamma?”
Le racconto allora di quelli pavimentati nel salone d’ingresso del Museo Borghese di Roma o di quelli mestosi di S. Apollinare in Classe a Ravenna, entrambi scoperti grazie alle gite organizzate dalla scuola.
E le descrivo quegli ambienti fastosi, ricchi di marmi e statue e dipinti che è difficile non rimanerne colpiti e disorientati. E di come durante la visita guidata mi guradavo intorno spaesata e sorpresa da tanta magnificenza e che, per non cedere alla vertigine, mi sedevo a terra per guardare meglio quei quadri immensi, composti da tanti minuscoli pezzettini colorati. Li guardavo e li volevo toccare sapendo di non poterlo fare e allora mi concentravo sulle tessere, tutte di diversa misura e colore, quelle piccole utilizzate per disegnare i particolari, il volto, le mani, per ottenere sfumature…e quelle più grandi per lo sfondo.
... rimane accovacciata ad ascoltare le mie descrizioni e ad osservare per diverso tempo i suoi sassolini…da come è assorta capisco che non si alzerebbe più e realizzo, solo in quel momento, che pur avendo passeggiato tantissime volte in su e in giù per quel tratto di spiaggia, non avevo mai veramente considerato i sassolini come possibili tessere di un mosaico.
Poi un giorno te ne ritrovi in mano uno, lo osservi e ti chiedi se anche gli altri lo vedono come lo vedi tu…e ti accorgi di sì! Quel tassello ha trovato il suo posto ed ora non lo lascia più. Da oggi anche lei ha cominciato la sua personale osservazione. Conserva in una scatola tutti quei sassolini levigati…e cerca tracce di mosaico dappertutto.