CAPRAROLA (Viterbo) 2 – 19 giugno 2011 Teatro Scuderie Farnese
La sesta edizione dello Sguardo Selvaggio si apre nel mezzo di uno scenario internazionale quanto mai drammatico e complesso segnato negli ultimi mesi dalla catastrofe giapponese e dagli sconvolgimenti geopolitici dei paesi dell’area del Mediterraneo meridionale.
Eventi epocali che ci restituiscono l’immagine di un pianeta in bilico, alle prese con questioni cruciali per il nostro futuro, di fronte alle quali la governance mondiale sembra incapace di dare risposte e indicare vie d’uscita.
In un quadro così incerto e problematico dove si intrecciano crisi economica e crisi ambientale, politiche energetiche e gestione delle risorse naturali, nuove domande di democrazia e flussi migratori, tentiamo con fatica, ma anche con passione e speranza, di tracciare alcune rotte per orientarci e per capire.
Il percorso che proponiamo si snoda dai grandi fiumi del Sudamerica alle metropoli e ai conventi del Medio Oriente, dalle baie giapponesi teatro ogni anno di una spietata caccia ai delfini fino ai pozzi di petrolio della California dove ebbe inizio l’era dei combustibili fossili, per giungere infine nel magico Meridione d’Italia, miracolosamente scampato all’omologazione, e nei comuni virtuosi del nostro paese, dove efficienza, modernità e tradizione riescono a convivere sapientemente.
Eventi epocali che ci restituiscono l’immagine di un pianeta in bilico, alle prese con questioni cruciali per il nostro futuro, di fronte alle quali la governance mondiale sembra incapace di dare risposte e indicare vie d’uscita.
In un quadro così incerto e problematico dove si intrecciano crisi economica e crisi ambientale, politiche energetiche e gestione delle risorse naturali, nuove domande di democrazia e flussi migratori, tentiamo con fatica, ma anche con passione e speranza, di tracciare alcune rotte per orientarci e per capire.
Il percorso che proponiamo si snoda dai grandi fiumi del Sudamerica alle metropoli e ai conventi del Medio Oriente, dalle baie giapponesi teatro ogni anno di una spietata caccia ai delfini fino ai pozzi di petrolio della California dove ebbe inizio l’era dei combustibili fossili, per giungere infine nel magico Meridione d’Italia, miracolosamente scampato all’omologazione, e nei comuni virtuosi del nostro paese, dove efficienza, modernità e tradizione riescono a convivere sapientemente.
Sguardi diversi, lucidi e appassionati, avventurosi e scientifici sui rischi che corriamo (la dipendenza dal petrolio, la privatizzazione dell’acqua, lo smaltimento dei rifiuti, la perdita di biodiversità, il cieco fanatismo religioso), ma anche capaci di una visione poetica sui cicli della vita e della natura.
Una “visione” che può guidarci nelle scelte molto concrete che siamo chiamati a fare in queste settimane: i beni pubblici (l’acqua innanzitutto) devono essere sottratti al dominio del profitto e il futuro energetico, superata l’era dei combustibili fossili e dell’inganno nucleare, deve essere garantito dal risparmio, l’efficienza e le fonti rinnovabili.
PROGRAMMA